Approfondimenti

2 Novembre 2016

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Il cappotto interno “a secco” in sughero

Partendo da un caso reale, analizziamo l’impiego dei pannelli in sughero CORK-SELF in un intervento di riqualificazione interna “a secco”, partendo dalla progettazione, fino alla completa esecuzione dell’intervento.


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In questo approfondimento si analizzerà il caso di una riqualificazione dall’interno con sughero espanso CORK-SELF ZERO, applicato secondo il sistema “a secco”, alternativo al tradizionale cappotto.

Gli interventi di riqualificazione energetica del fabbricato sono lo strumento attraverso cui giungere ad una sostanziosa riduzione dei consumi e ad un miglior comfort abitativo. Unitamente all’aspetto energetico, sono sempre più sentiti come importanti da parte della committenza anche la sostenibilità ambientale, la qualità dell’aria interna e dell’inquinamento indoor.

Quindi, a livello progettuale, riuscire a soddisfare tutti questi aspetti rappresenta una sfida ormai imprescindibile, soprattutto quando si riferisce a interventi in interno.

Nella mia esperienza di progettista, l’utilizzo del sughero bruno CORKPAN rappresenta una delle soluzioni più soddisfacenti dal punto di vista energetico, della sostenibilità ambientale e della sicurezza per le persone.

I benefici di un cappotto in sughero CORKPAN

Essendo già stati trattati da colleghi in altri approfondimenti tecnici, non mi dilungo nel motivare le ragioni che portano alla necessità di isolare termicamente l’involucro di un edificio e mi limito a ricordare i vantaggi principali:

  • Riduzione dei consumi energetici;
  • Maggior comfort interno senza pregiudicare l’inquinamento indoor;
  • Aumento della temperatura superficiale interna;
  • Salubrità degli ambienti: il sughero CORKPAN e CORK-SELF ZERO sono classificati A+ e validati da Biosafe come prodotti sicuri per l’uomo anche nell’uso interno. Il suffisso ZERO indica proprio le emissioni di VOC, pressoché nulle e tra i più bassi di tutti i materiali da costruzione.

Riduzione dei Ponti Termici e conseguente rischio di formazione di condensa superficiale e muffa

Il cappotto interno

Quando non è possibile effettuare un cappotto esterno ad un edificio, l’unica soluzione percorribile è rappresentato dall’intervento dall’interno. Ricordiamo l’importanza di impiegare sempre sughero con Marcatura CE e certificazioni di salubrità, garantendo prestazioni e sicurezza delle persone. Le soluzioni più facilmente utilizzate per intervenire dall’interno prevedono l’impiego alternativo dei seguenti prodotti.

  • CORKGES: lastra di cartongesso accoppiata al pannello di sughero CORKPAN;
  • CORK-SELF ZERO: pannello di sughero CORKPAN con listelli di legno incassati, che permettono la realizzazione di un isolamento interno “a secco” alternativo al cappotto;

In questo approfondimento tecnico tratteremo l’utilizzo del pannello CORK-SELF ZERO, analizzando sia aspetti legati all’efficienza, che aspetti legati alla sua posa in opera.

cappotto in bioedilizia con sughero a secco
Caratteristiche e vantaggi del pannello CORK-SELF ZERO

Il pannello CORK-SELF ZERO è disponibile in due spessori: 4cm e 6cm, sempre con dimensioni 50x100cm. Il pannello di sughero include due listelli di legno da 4cm di larghezza incassati in due apposite fresature. Questi listelli sono necessari per il fissaggio, sia del pannello alla parete retrostante, sia per quello del rivestimento al pannello.

CORK-SELF ZERO, come dice il nome stesso, è stato pensato per permettere una applicazione semplice, veloce e poco invasiva e presenta i seguenti vantaggi:

  • Posa a secco, senza utilizzo di malte o collanti e quindi di acqua;
  • Adattabilità a seconda del tipo di supporto variando il sistema di fissaggio;
  • Velocità di esecuzione;
  • Finitura diversificata a seconda delle necessità (cartongesso, cartongesso ignifugo/idrofugo, fibrogesso, pannelli a base di argilla, pannelli a base di canapa, pannelli di legno, perlinati ecc);
  • Semplicità di montaggio e sfrido molto ridotto;
  • Manovrabilità in cantiere viste le ridotte dimensioni del pannello;
Un caso reale

Il caso pratico che prenderemo in esame riguarda un intervento di riqualificazione di un appartamento sito al piano primo di un edificio bifamiliare. Ci troviamo in zona climatica E, 2150 gradi giorno e temperatura esterna di progetto in condizioni invernali  0°C. La parete esterna è in muratura di tufo e presenta la seguente stratigrafia:

Stratigrafia parete in tufo da isolare con sughero

Di seguito riportiamo le caratteristiche termiche della parete priva di isolamento:

cappotto interno in sughero a secco su tufo

In pratica, abbiamo a che fare con una parete che ha buone prestazioni estive con elevati valori di sfasamento termico e capacità termica areica interna, mentre dal punto di vista invernale ha valori di trasmittanza termica scarsi.

L’obiettivo della committenza era quello di migliorare l’efficienza dell’involucro edilizio, riducendo le dispersioni termiche in condizioni invernali, senza effettuare un cappotto esterno. Inoltre, un requisito vincolante è sempre stato quello di utilizzare prodotti biocompatibili, che non portassero un peggioramento alla qualità dell’aria indoor, senza utilizzo di collanti. Trattandosi di una riqualificazione, con tempi di asciugatura dei materiali molto ridotti, era inoltre preferibile l’utilizzo di una soluzione a secco.

Stratigrafia cappotto interno in sughero a secco su tufo

La soluzione proposta e accettata di buon grado dalla committenza, si basava sull’impiego del pannello CORK-SELF, con l’applicazione di un pannello di cartongesso come finitura interna. La stratigrafia è stata così modificata:

La scelta del pannello CORK-SELF è stata agevolata anche dal fatto che questo prodotto permetteva l’impiego di specifiche lastre di rivestimento, in base ai diversi impieghi, rispettando il seguente criterio:

  • Lastra di cartongesso tradizionale per la maggior parte dell’intervento;
  • Pannello di cartongesso idrofugo in corrispondenza dei bagni e cucina;
  • Lastra di cartongesso ignifuga nelle vicinanze del camino;
Le prestazioni termiche

Le prestazioni termiche così ottenute sono le seguenti:

caratteristiche-termiche-con-isolamento

La riduzione della trasmittanza termica e quindi delle dispersioni, è stata del 56%, un valore decisamente positivo avendo utilizzato solo 4cm di isolamento. Lo sfasamento termico è passato da 16:30 alle 18:33 ore con un guadagno di circa 2ore e la trasmittanza termica periodica è diminuita fino ad un valore di 0,014W/mqK.

Come previsto dal dlgs 311/06, oltre alla verifica delle prestazioni termiche, si è proceduto ad effettuare la verifica termo-igrometrica, mese per mese. In aggiunta si è prodotta anche una verifica della condensa superficiale attraverso l’analisi agli elementi finiti dei nodi critici.

La verifica termo-igrometrica

La verifica termo-igrometrica determina se in un determinato punto della stratigrafia si verificano condizioni per cui l’umidità assoluta risulti non compatibile con quella massima ammessa. In questi casi, si avrebbe formazione di condensa all’interno della parete, fenomeno meglio noto come condensa interstiziale.

Le condizioni climatiche interne sono fissate, ovviamente, dal dlsg 311/06 e corrispondono ad una temperatura interna di 20° ed un’umidità interna del 65%.

Le condizioni climatiche esterne, definite dalla UNI 10349, dipendono dal luogo di ubicazione del locale. Nel nostro caso la temperatura esterna di progetto è di 0°C.

condensa-con-isolamento

Il grafico mostra come le curve di pressione di vapore (curva nera) e quella di saturazione (curva verde) non si intersechino mai. Per semplicità è stato inserito il diagramma del mese più critico che risulta essere gennaio.

In nessun mese risulta esserci condensa interstiziale, pertanto la verifica è soddisfatta. Nel caso in cui dovessero esserci condizioni climatiche critiche, ben oltre le medie stagionali, seppur temporanee, dobbiamo ricordarci sempre che il sughero CORKPAN, anche a contatto con acqua e umidità, non presenta fenomeni di degenerazione organica. Inoltre, CORKPAN ha una limitata capacità di assorbimento, limitata all’acqua che si può depositare temporaneamente negli interstizi tra i granuli. e vanta una notevole traspirabilità. Quindi, eventuale acqua di condensa può evaporare senza problemi nei mesi più caldi.

Verifica della condensa superficiale

La verifica della condensa superficiale è necessaria per scongiurare il rischio di formazione di muffe. Questo tipo di problema si verifica soprattutto nei punti in cui c’è discontinuità del materiale coibente o in concomitanza dei nodi critici, come ad esempio il nodo infisso-parete, parete-solaio, nodo d’angolo parete-parete ecc.

Un metodo efficace di verifica è il calcolo bidimensionale agli elementi finiti (FEM).

dettaglio-nodo-infisso

Le condizioni climatiche per la simulazione del caso in esame sono:

  • Temperatura interna: 20° C;
  • Temperatura aria esterna: temperatura media del mese più freddo sul luogo di ubicazione dell’edificio. Nel caso in esame è 4,95° C;

In questo approfondimento tratteremo il caso del nodo infisso-parete e del nodo d’angolo parete-parete.

Il dettaglio del nodo infisso-parete mostra che in corrispondenza della mazzetta il pannello coibente CORK-SELF da 40mm è stato sostituito da un pannello CORKPAN da 20mm. Questo tipo di soluzione è stata necessaria in quanto  non c’era sufficiente spazio per alloggiare un pannello coibente più spesso.

nodo-finestra-senza-isolamento-flusso

Calcolo agli elementi finiti del nodo prima dell’intervento:

La temperatura del punto critico è di 15,3°C: un valore accettabile ma non ancora sufficiente. Ricordiamo che la Direttiva Casa Clima per le riqualificazioni impone un valore limite di 14°C, pertanto siamo troppo vicini al limite imposto.

nodo-finestra-flusso

Calcolo agli elementi finiti del nodo dopo l’intervento:

La temperatura del punto critico è aumentata di 1°C, raggiungendo una temperatura di 16,3°C, sufficientemente distante dai limiti imposti dalla direttiva CasaClima R.

Calcolo agli elementi finiti del nodo parete-parete prima dell’intervento:

La temperatura del punto critico è di 14,6°C: un valore prossimo al limite imposto dalla Direttiva Casa Clima R.

nodo-dangolo-senza-isolamento

Calcolo agli elementi finiti del nodo dopo l’intervento:

In questo casi i benefici dell’intervento sono notevoli. Infatti la temperatura superficiale è aumentata di 3.1°C scongiurando in maniera definitiva la comparsa di muffe agli angoli delle pareti.

nodo-dangolo
Montaggio dei pannelli
Schema di montaggio pannelli in sughero CORK-SELF

Il montaggio del panello è risultato un’operazione molto semplice: partendo dal basso verso l’alto, la successione dei pannelli risulta automatica, avendo la sola cura di sfalsare i giunti verticali. Per il fissaggio si è utilizzata la turbovite da 7,5 x 102mm, con lo schema di 4 viti per pannello come previsto dalla scheda tecnica.
La finitura del pannello è avvenuta tramite lastre di  cartongesso da 12,5mm fissato mediante le classiche viti (lunghezza 35mm) alla listellatura di legno integrata nel pannello.

montaggio
Considerazioni finali

Da questo breve approfondimento tecnico si può ben capire che, dovendo intervenire dall’interno, l’utilizzo del CORK-SELF può essere una valida alternativa al cappotto termico esterno, senza dover sacrificare la traspirabilità della parete e la qualità dell’aria interna.

La posa a secco, la pulizia dell’intervento e la velocità di esecuzione, sono stati senza dubbio aspetti che hanno contribuito la committenza a preferire questo materiale.

Dal punto di vista termico, la riduzione del 56% della trasmittanza termica è un risultato ottimo in soli 4cm di coibentazione e l’assenza di condensa superficiale ed interstiziale (verificato) confermano la bontà dell’intervento sotto tutti i punti di vista.

Il Sistema READYCORK

A partire da gennaio 2020, il pannello CORK-SELF ZERO, evoluzione del pannello CORK-SELF con la sostituzione del listello di OSB con quello di faggio massiccio, è inserito nel Sistema READYCORK, che si compone del sughero come isolante e delle lastre fermacell greenline come rivestimento. Come finitura, il Sistema impiega le pitture naturali della serie “ZERO”.

Visita il sito del sistema www.readycork.it

Readycork è il sistema a secco che utilizza il sughero espanso CORK-SELF ZERO
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L'autore

Ing. Manuele Rotondi

Manuele Rotondi è laureato con lode in Ingegneria Edile - Architettura presso l’Università degli Studi dell’Aquila e dal 2012 esercita la libera professione nel settore dell’efficienza energetica e sostenibilità ambientale.  E’ certificatore energetico per la Regione Lazio. Nel 2014 ha conseguito un Master di II livello in ingegneria antisismica specializzandosi nella progettazione di edifici in legno con tecnologia X-lam. Dal 2012 è responsabile dell’ufficio tecnico di una nota azienda del centro Italia specializzata nelle costruzioni in legno occupandosi della ingegnerizzazione esecutiva e della interazione involucro-impianti.