Approfondimenti

16 Maggio 2014

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La coibentazione interna, come realizzare un cappotto interno efficiente

Approfondimenti e consigli tecnici per realizzare un cappotto interno efficace e senza controindicazioni, per sfruttare al meglio tutti vi vantaggi dell'isolamento naturale con il sughero Corkpan


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In questo approfondimento scopriremo come e perché realizzare un cappotto interno in sughero CORKPAN, durevole ed efficace in estate e in inverno.

Spesso, l’isolamento dall’interno rimane l’unica soluzione adottabile per raggiungere un miglioramento del comfort abitativo e una migliore efficienza energetica al singolo appartamento. Ma, a differenza dell’isolamento dall’esterno, quello interno richiede alcune analisi preliminari specifiche, come si vedrà nel proseguo del presente approfondimento.

Quando necessario, in alternativa al cappotto esterno si può ricorrere isolare dall’interno, scegliendo tra le seguenti soluzioni possibili con il sughero espanso CORKPAN:

  1. Cappotto interno con pannelli CORKPAN
  2. sughero CORKPAN accoppiato a lastre accoppiate a cartongesso (CORKGES)
  3. pannelli di sughero CORKPAN con due inserti in legno per un fissaggio a secco (CORK-SELF ZERO)
Vantaggi della coibentazione

Come dimostrato nell’ approfondimento 1 sono sufficienti anche solo pochi centimetri di sughero CORKPAN per ottenere significative riduzioni del valore di trasmittanza U. Ciò si traduce in minori dispersioni energetiche durante la stagione invernale.

Inoltre, una soluzione migliorativa di questo tipo produce effetti positivi anche durante il periodo estivo, per via delle prestazioni inerziali offerte dal sughero CORKPAN.

Posa cappotto interno con Tecnoges
Come prevenire le criticità intrinseche nell’isolamento interno

Come già detto, questo intervento richiede specifiche attenzioni per evitare il rischio di formazione di condensa interstiziale e potenziali fenomeni di marcescenza delle strutture. Tra i vantaggi del realizzare un cappotto interno in sughero CORKPAN, ricordiamo che questo materiale, avendo una struttura “a cellula chiusa”, è anche insensibile all’acqua. Inoltre, come dimostrato dai test ASTM, CORKPAN non è bio-recettivo e soggetto a marcescenza.

Per capire l’origine di questo fenomeno analizziamo l’andamento delle temperature interne alla parete nelle tre condizioni: parete pre-intervento, parete con cappotto interno (4 e 6 cm) e con cappotto esterno (4 e 6 cm).

Confronto tra le cadute di temperatura in pareti isolate con cappotto interno ed esterno

Risulta subito evidente come la curva della temperatura presenti una notevole pendenza nel tratto dell’isolante corrispondente ad un sensibile raffreddamento dello strato. Per esempio, nel primo caso (coibentazione interna). in soli 6 cm si passa da 18.7° a 2.9°, con un delta di circa 16°C.

Nel caso invece della coibentazione esterna questo marcato crollo di temperatura avviene nella parte più esterna della parete anziché in quella interna. Come influisce questo “spostamento” sulle verifiche termo-igrometriche e sulla formazione di condensa?

Un breve ripasso di fisica-tecnica

Per rispondere alla domanda occorre chiarire che la quantità di vapore che può essere disciolto in un certo volume d’aria è funzione della sua temperatura. Infatti, a temperatura maggiore corrisponde una maggiore capacità di accumulare vapore. Ne consegue che l’aria calda riesce a disciogliere una maggiore quantità d’acqua sotto forma di vapore rispetto a quella fredda.

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Per capire meglio il concetto basta pensare a cosa succede quanto si scioglie dello zucchero in un pentolino pieno d’acqua. Aumentando la temperatura del liquido aumenta anche la quantità di zucchero che riesco a solubilizzare. Quando poi si va a raffreddare, si assiste alla formazione ed all’accumulo di cristalli sul fondo. Con i dovuti e necessari distinguo questo fenomeno può essere ora analizzato sostituendo il vapore acqueo allo zucchero e l’aria all’acqua.

E’ importante quindi fare una distinzione tra le seguenti grandezze di umidità:

  • assoluta: la quantità d’acqua disciolta sotto forma di vapore in certo quantitativo d’aria
  • massima: la massima quantità d’acqua che un certo quantitativo d’aria può accogliere sotto forma di vapore
  • relativa: il rapporto tra l’umidità assoluta e la massima

Si può concludere che l’umidità assoluta è strettamente legata alla temperatura dell’aria. Quindi, ad una temperatura maggiore corrisponde una maggior quantità d’acqua che può essere disciolta nell’aria.

in inverno il vapore si spostai verso l’esterno mosso da una differenza di pressione che si origina dai diversi valori di temperatura ed umidità relativa. Questo fenomeno avviene indipendentemente dalla volontà di chi vive la casa, poiché non è possibile modificare le condizioni di temperatura ed umidità all’interno ed all’esterno.

La verifica termo-igrometrica

La verifica termo-igrometrica serve per determinare se in un certo punto della stratigrafia si verificano condizioni tali per cui l’umidità assoluta risulti maggiore di quella ammissibile. Questa operazione richiede, quindi, di ricavare necessariamente l’andamento della temperatura da cui dipende il valore di umidità assoluta.

E’ evidente come un brusco calo di temperatura rappresenti un rischio per la formazione di condensa poiché si traduce in una diminuzione repentina del quantitativo massimo di umidità. Ovvero se arriva una quantità di vapore elevata si potrebbe verificare la condizione di umidità massima minore di quella assoluta. La quantità in eccesso in questo caso si dovrà forzatamente trasformare in acqua ovvero condensa ed accumularsi all’interno della parete.

Alcuni consigli per rendere l’intervento efficiente oltre che efficace

Quindi perché la coibentazione interna è più “critica” rispetto a quella esterna? Per dare una risposta bisogna considerare la resistenza al passaggio del vapore offerto dai materiali componenti la stratigrafia. Nel caso di coibentazione esterna, la quantità di vapore (umidità assoluta) che arriva in prossimità del punto dove la temperatura scende bruscamente sarà ridotta grazie all’effetto “freno” offerto dagli strati precedenti.

Questo fenomeno non avviene, invece, nel caso di coibentazione interna. La conseguenza è una situazione potenzialmente pericolosa data da umidità assoluta elevata e temperatura bassa.

La normativa italiana richiede una verifica termo-igrometrica, mese per mese, dove quelli invernali sono indubbiamente i più rischiosi. Le condizioni interne sono fissate in 20°/65%Rh (Dlgs 311), mentre quelle esterne (UNI 10349) dipendono naturalmente dal clima locale: a condizioni climatiche più rigide corrisponde un maggior rischio di condensa.

In linea di massima, per zone climatiche fino a D ed E, l’impiego di 4-6 cm di sughero CORKPAN in interno non rappresenta un rischio. Ovviamente, deve sempre effettuata una verifica, nel rispetto di quanto richiesto dalla legge.

Inoltre, ricordiamo che realizzare un cappotto interno in sughero CORKPAN di soli 4cm di spessore, permette ottenere una riduzione delle dispersioni di circa il 50%, mentre con 6 cm il beneficio supera il 60%|.

La coibentazione all’intradosso del solaio

La coibentazione interna della parete va però abbinata preferibilmente ad un intervento più ampio che riguarda anche l’intradosso del solaio. Le immagini sottostanti mostrano a titolo esemplificativo come cambiano le temperature nei punti critici (spigoli) nelle diverse situazioni:

come isolare l'iintradosso solaio con il sughero

Come si può vedere la differenza di temperatura sullo spigolo tra caso 1 e caso 2 è molto lieve e pertanto il rischio di formazione muffa è piuttosto elevato. Le temperature superficiali invece aumentano notevolmente a beneficio del comfort interno: 16.30°C contro 18.87°C.

Per ridurre l’effetto negativo del ponte termico causato dalla soletta in cemento armato si raccomanda pertanto di isolare l’intradosso del solaio per almeno 50cm.

Dal punto di vista estetico, questa soluzione crea un gradino in corrispondenza del pannello a soffitto, ma non per forza questo rappresenta un problema. Un bravo architetto o interior-designer saprà certamente trasformare questo dislivello in qualcosa di creativo in grado di caratterizzare e valorizzare l’ambiente.

Il consiglio dell’Esperto

La normativa italiana consente la formazione di condensa sotto determinate condizioni ma è indubbiamente un fenomeno da evitare. Spessori elevati di coibentazione sono utilizzabili ma si rendono a quel punto necessarie complesse analisi che tengano conto delle proprietà igrometriche dei materiali coinvolti. L’utilizzo di una barriera vapore non sempre è la soluzione al problema della condensa, per via della difficile esecuzione di una perfetta tenuta all’aria.

Conclusioni

Realizzare un cappotto isolante interno in sughero CORKPAN offre inoltre i seguenti vantaggi tecnici:

  • materiale imputrescibile, impermeabile e inattaccabile da muffe e roditori
  • totale salubrità dell’aria interna. La classificazione A+ attesta che il pannello Corkpan non è dannoso per l’uomo, né per l’ambiente e può essere impiegato in ambienti interni. In particolare, il pannello Corkpan non contiene Formaldeide e Acetaldeide
  • prestazioni coibenti ottime sia in estate che in inverno
  • durata illimitata, sempre superiore alla vita dell’edificio
  • prestazioni inalterate nel tempo, anche dopo 45 anni di impiego
  • altamente resistente al fuoco
  • elevatissima stabilità dimensionale, anche a contatto con acqua e umidità

Per scaricare l’approfondimento in formato pdf, clicca qui

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L'autore

Ing. Franco Piva

Franco Piva, titolare dello studio Ergodomus, è uno dei massimi esperti italiani nel campo della progettazione di edifici in legno. E' consulente CasaClima e dal 2007 anche docente presso la stessa Agenzia per i seguenti corsi: Fisica tecnica base ed avanzato, tecniche di misurazione (BlowerDoor e termografia) e statica delle costruzioni in legno.

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