27 Ottobre 2015
Progettare nZEB
Il progetto energetico degli edifici nZEB alla luce delle nuove normative: cosa è cambiato e cosa cambierà per i progettisti italiani e, prima ancora, lombardi. Quali sono i vantaggi di usare il sughero CORKPAN?
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Scenario normativo
Dopo un lungo periodo di caos legislativo in materia energetica, un po’ di chiarezza è stata raggiunta con l’emanazione del D.L. n.63/2013 “Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE” (convertito poi in legge 90/2013), e dei tanto attesi decreti attuativi collegati, che rappresentano la vera novità del recepimento della sopracitata Direttiva.
I decreti attuativi definiscono le nuove modalità di calcolo della prestazione energetica degli edifici e i nuovi requisiti minimi di efficienza da rispettare, sia sul nuovo che in ristrutturazione. Con l’eccezione di alcune Regioni, che hanno legiferato autonomamente ma coerentemente, tutto questo è entrato in vigore lo scorso 1° Ottobre 2015 sul territorio nazionale, in particolare per la redazione degli Attestati di Prestazione Energetica APE.
La normativa NAZIONALE specifica che dal 1 gennaio 2021 gli edifici dovranno essere nZEB, fatta eccezione per gli edifici pubblici, per cui l’obbligo scatterà dal 1 gennaio 2019.
Cosa succederà nelle regioni che hanno una legislazione propria?
Rispetto ai tempi della legge nazionale, Regione Lombardia e Regione Emilia Romagna hanno deciso di anticipare l’entrata in vigore degli nZEB, con le segeunti modalità:
- 1 gennaio 2016, con 5 anni di anticipo (3 per gli edifici pubblici) per la Lombardia;
- 1 gennaio 2019 con 2 anni di anticipo (2 per per quelli pubblici) per l’Emilia Romagna.
Interessante notare che in Alto Adige, nella Provincia Autonoma di Bolzano, con il protocollo di certificazione CasaClima, già da qualche anno gli edifici certificati in Classe CasaClima A e CasaClima ORO sono certificati come nZEB poiché rispettano la Direttiva Europea. Questo a dimostrare che si poteva costruire bene anche in assenza di normative europee o nazionali.
Come progettare nZEB?
In questo scenario, i punti cardine da tenere sempre presenti saranno:
- Progettare edifici con fabbisogni energetici bassi e usare fonti energetiche rinnovabili per ridurre al minimo il fabbisogno energetico residuo.
- Ridurre le perdite per trasmissione e per ventilazione; ottimizzare dei guadagni solari e degli apporti interni.
Da queste semplici regole poi si potrà scegliere l’impianto adatto al nostro edificio.
L’importanza dell’involucro edilizio
Un ruolo fondamentale della progettazione è rappresentato dall’involucro e dalla tenuta all’aria dell’edificio. Per ridurre le perdite di trasmissione dobbiamo scegliere innanzitutto materiali coibenti, come il sughero CORKPAN, che siano in grado di garantire buone prestazioni sia nel periodo invernale che estivo e curare nel dettaglio i particolari di posa degli stessi.
Stessa cura dovrà essere adottata per la ventilazione che, in un edificio nZEB, diventa elemento di enorme importanza poiché le perdite per trasmissione saranno quasi nulle, come risultato dell’elevata efficienza dell’involucro. Per lo stesso motivo, sarà necessaria l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore, in grado di mantenere un corretto ricambio d’aria interno sia per il comfort che per la salubrità interna delle abitazioni.
A tal proposito, la normativa impone l’obbligo di verifiche termo igrometriche, che prevedono la verifica di assenza di condensa interstiziale e la verifica di assenza del rischio di formazione di muffa. Con esiti diversi, dovrà essere eseguito il calcolo dinamico con appositi software per escludere queste problematiche.
Negli edifici nZEB, superfici vetrate e schermature solari avranno un peso importante e dovranno mitigare il discomfort estivo legato alla progettazione degli apporti solari e degli apporti interni, utili in inverno.
Naturalmente, questi principi generali dovranno essere adattati alla zona climatica oggetto dell’intervento edilizio e dovranno considerare le diverse condizioni climatiche, le necessità e le esigenze delle persone che abiteranno quei locali.
Le novità per il progettista
A seconda del tipo di intervento prescelto e della classificazione dell’edificio secondo il DPR 412/1993, il decreto requisiti minimi indica quali sono le verifiche da rispettare.
Un importante novità del decreto requisiti minimi è la valutazione dei fabbisogni energetici limite, a partire da un edificio detto “di riferimento”, non più quindi da valori tabellari in funzione della zona climatica e del rapporto S/V.
Altre novità importanti da tenere in considerazione sono le modifiche alle norme UNI TS 11300 revisione 2014 che introducono la modifica della durata delle stagioni di riscaldamento e raffrescamento.
Il periodo nel quale è necessario l´apporto di un impianto di climatizzazione non è più fisso ma è determinato per ogni zona termica in base al rapporto tra apporti e dispersioni.
Inoltre, viene introdotto anche il calcolo delle irradiazioni per qualunque orientamento ed esposizione. La valutazione dell’irradiazione solare sulle superfici è eseguita per ogni elemento disperdente dell´edificio in base all´inclinazione della superficie e dell´azimut solare. Importante sarà quindi la trasmittanza termica periodica, ovvero la capacità di una parete opaca di sfasare e attenuare il flusso termico che la attraversa nell’arco delle 24 ore e lo sfasamento temporale.
Calcolo analitico dei ponti termici
Non sarà più possibile calcolare i ponti termici in modo forfettario, andrà invece fatto il calcolo analitico dei ponti termici, attingendo da atlanti conformi alla norma UNI EN ISO 14683 (tra cui l’abaco di Regione Lombardia) o eseguire il calcolo mediante metodo a elementi finiti.
Nuovi valori di trasmittanza limite [tabelle disponibili nel pdf]
Nell’Appendice A del decreto sono presenti una serie di tabelle che forniscono vari dati di grande aiuto nella progettazione di edifici nuovi in quanto rappresentano la “base” da cui partire per la progettazione energetica dell'”edificio reale”. Per il calcolo dell’involucro dell’edificio di riferimento forniscono le trasmittanze termiche degli elementi opachi e trasparenti, comprensive dell’effetto dei ponti termici.
L’Appendice B, invece, fornisce i dati relativi alle riqualificazioni energetiche. Fondamentale sottolineare che per le riqualificazioni energetiche la normativa introduce anche una deroga importante per le coibentazioni interne. In caso di interventi di riqualificazione energetica dell’involucro opaco, che prevedano l’isolamento termico dall’interno o l’isolamento termico in intercapedine, indipendentemente dall’entità della superficie coinvolta, i valori delle trasmittanze, di cui alle tabelle di seguito riportate, sono incrementati del 30%.
Analisi di un caso reale
Alla luce di quanto sopra detto, considerando un intervento di riqualificazione energetica dall’interno, che preveda la realizzazione di un cappotto in sughero, le trasmittanze limite di riferimento saranno quelle riportate in tabella.
Con questi parametri limite, impiegando il sughero CORKPAN, si configurano diversi scenari prestazionali, valutati in tre diverse zone climatiche, E, D e B.
Per semplicità riportiamo qui solo il caso dell’isolamento con cappotto interno su muratura con cassa vuota, analizzando il valore della trasmittanza termica, in funzione dello spessore dell’isolante che soddisfa i requisiti minimi in funzione della zona climatica oggetto dell’intervento.
Tutti gli altri casi sono riportati dettagliatamente nel PDF allegato.
L’utilizzo del sughero CORKPAN negli edifici nZEB
Alla luce di tutte queste novità, risulta effettivamente importante la scelta di un buon isolante, come il sughero CORKPAN: materiale totalmente naturale, certificato per la bio-edilizia e, per via degli eccezionali parametri ambientali, indicato anche per i protocolli tipo Nature di CasaClima.
I prodotti in sughero rispondono perfettamente ai requisiti di edifici a energia quasi zero in quanto rappresentano un ottimo prodotto sia in regime invernale, grazie alla buona conducibilità, ma soprattutto nel regime estivo, grazie all’elevata densità e all’elevato calore specifico.
Anche da questo punto di vista, il sughero CORKPAN offre un contributo significativo, mettendo a disposizione del progettista valori di massa e capacità termica molto elevati, risolvendo già buona parte dei problemi estivi sopracitati, se scelto in modo mirato e con spessori adeguati.
L'autore
Arch. Luca Attilio De Ponti
Luca Attilio De Ponti è laureato in Architettura al Politecnico di Milano e dal 2002 esercita la libera professione come consulente e progettista architettonico, occupandosi di efficienza energetica. Consulente CasaClima e Certificatore Energetico Regione Lombardia, l'Arch. De Ponti ha da sempre caratterizzato la propria attività con la costante ricerca del massimo comfort abitativo. Collabora con vari studi di Architettura e Ingegneria, occupandosi di progettazione architettonica ed esecutiva in ambito abitativo, scolastico e commerciale, producendo esecutivi e particolari costruttivi volti al risparmio energetico.
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